Il mio manifesto

Nella parola “segno” si riassume l'identità del metodo progettuale di Signum

Fin da giovane, una parola ha costantemente risuonato nella mia mente: 'segno'. Questo concetto fondamentale è al centro di tutto il lavoro di Giovanni Acanfora, Visual Designer.

Il termine 'segno', nella sua accezione letterale, rappresenta uno strumento di comunicazione e comprensione. Derivante dal latino 'signum', con radici nel verbo 'seco' che significa 'taglio', il segno è un'incisione, un marchio tangibile. Ma va oltre: esso rappresenta una traccia, un indizio, una prova, e in ultima analisi, un 'segnale'.

Il concetto di 'segno' si estende anche alla sfera militare, identificando gli stendardi delle legioni come emblemi distintivi.
È una parola che si insinua nella memoria collettiva, diventando parte integrante della vita delle persone. Nonostante la sua semplicità, il termine 'segno' offre una vasta gamma di sfumature e derivati. Tra le più comuni nel latino classico, spiccano 'esprimere' e 'indicare'.
Questo termine sembra essere stato plasmato appositamente per coloro che fanno della creatività la loro missione quotidiana.

Ritengo che una comu​​nicazione debba essere veritiera e coerente

Il segno lasciato dalla comunicazione e l’immagine non può essere ignorato da chi opera sul mercato, azienda o libero professionista. Senza, viene meno il vantaggio competitivo che può attirare potenziali clienti.

La forza delle grandi aziende che investono in comunicazione non è legata solo agli investimenti che fanno in questo settore. L’ampiezza di diffusione del messaggio, la possibilità di ingaggiare grandi studi e la presenza nei principali media fanno la loro parte.
Ma da sole non bastano; quello che le rende produttive è un investimento indipendente da tutto: la coerenza comunicativa.

Coerenza non vuol dire riproporre la stessa cosa in modo ciclico, pedissequamente e senza variazioni, ma tracciar​e un modello. Significa trovare un cardine intorno al quale costruire un archetipo declinabile nei diversi media a disposizione. Il tono della comunicazione, l’aspetto grafico, l’uso delle immagini, i colori… sono tutti aspetti che possono generare un equilibrio. Seguire la coerenza mette al riparo dalla schizofrenia comunicativa e genera il più importante dei valori: la riconoscibilità.